5 novembre 2012

O Russia, terra color lampone e azzurro caduto nel fiume, amo fino alla gioia, fino al tormento la tua tristezza di lago

La Russia fa parte di me da quando ho iniziato a studiarne la lingua, un po' per caso, un po' per scelta, al liceo.
Da allora è stato amore a prima vista!
Durante i primi mesi è stato come tornare bambini della prima elementare, studiare su un abbecedario pieno di immagini colorate, 


riempire paginate e paginate di lettere scritte in stampatello e corsivo, per prendere confidenza con questo alfabeto tutto nuovo, esotico, che sarebbe diventato negli anni successivi un linguaggio cifrato comprensibile solo a noi alunne della classe F...


Dostoevskij, Cechov, TolstojBulgakov, Achmatova, hanno sempre un posto in prima fila negli scaffali della mia libreria e ancora adesso mi sento una privilegiata a conoscere un pezzetto di storia e cultura di quella affascinante terra che è la Russia. 

...Per non parlare del mio amore per le matrioske, le simpatiche bamboline della tradizione russa.


Sembra che negli anni a cavallo fra XIX e XX secolo, il collezionista d'arte e mecenate Mamontov, rimase colpito da un pezzo in legno importato dall'isola giapponese di Honsu e raffigurante un personaggio del buddhismo, che conteneva al suo interno altre quattro figurine.
I giapponesi sostenevano che la prima di quelle figure fosse stata creata da un monaco russo. Fu questo fatto, pare, a suggerire a Mamontov l'idea della realizzazione della prima matrioska.
Ed è così quindi che la storia delle mie bambole preferite si intreccia con il Giappone, altra terra orientale che mi appassiona.

... Ma questa è un'altra storia.

P.S: Il titolo del post è un verso di Sergej Esenin

Nessun commento:

Posta un commento