27 giugno 2012

L'esame da avvocato

La temperatura di questa stanza ha raggiunto i 29 gradi e lavorare, o anche solo ragionare, diventa un'impresa davvero ardua... Si prova a combattere con acqua termale spray, un piccolo ventilatore che sembra un phon e bottigliette d'acqua a volontà.
Come sempre mi accade in questo periodo dell'anno, ripenso ai risultati della prova scritta dell'esame di avvocato.

Piazza della Vittoria, Genova
©RaffaelaDemaria
 Quattro anni fa, alle 8 del mattino, mi avvicinavo ai tabelloni appesi nel Tribunale della mia città, mi facevo largo tra la piccola folla che già si era formata, chi piangeva, chi gioiva, chi chiamava la mamma, l'amica, il fidanzato..., lo sguardo correva veloce alla ricerca della mia iniziale, il respiro sospeso in qualche secondo di apnea... Ed ecco il mio nome e cognome e accanto la magica parola "ammesso".
Adrenalina pura, quella che ti fa correre immediatamente a comprare manuali e ti fa studiare tutta l'estate e non ti fa rimpiangere di saltare le vacanze, perché sai che è la tua occasione e te la devi giocare al meglio.

Tribunale di Genova
©RaffaelaDemaria
 
Se poi, un po' per caso, ti ritrovi a studiare tutta l'estate con un'amica, con la quale inizi condividendo codici, commenti, giurisprudenza, e finisci per condividere soprattutto speranze, paure, tracolli e la gioia del primo giorno da "avvocato", allora quella che sembrava un'estate da dimenticare diventa un ricordo quasi dolce e pieno di riconoscenza per chi ti è stato accanto, stima per te stessa e comprensione per chi non ce l'ha fatta e dovrà ricominciare da capo. 

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